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TESSERAMENTO 2013

                                                                          

                                               

                                    ANIEP  

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA PROMOZIONE E LA DIFESA DEI DIRITTI CIVILI E SOCIALI      DEGLI HANDICAPPATI                                                                                

             

Gent.mo SOCIO/BENEFATTORE

 L'Associazione Aniep Ancona, sezione Provinciale dell’Aniep Nazionale nata il 6 ottobre 1957, si occupa della difesa dei diritti acquisiti dai disabili, li rappresenta come cittadini e come gruppo sociale, promuove la cultura della solidarietà e delle pari opportunità, fa proposte e vigila sulla legislazione in materia di handicap e cura in particolar modo l'inserimento dei disabili nel tessuto sociale con l'abbattimento delle barriere culturali e architettoniche.

Come da regolamento a fine 2011 è stato eletto il nuovo Comitato Direttivo dell’Associazione, purtroppo recentemente è venuta a mancare Stefania Angeli, che per tanti anni ha ricoperto con dedizione l’incarico di Presidente.

Con i valori e gli insegnamenti lasciati da Stefania, il Nuovo Comitato continuerà con lo stesso impegno

a lavorare nel mondo del sociale e della disabilità attraverso una costante attività di sensibilizzazione

e di promozione, in collaborazione sia con le pubbliche amministrazioni comunali, provinciali e regionali, sia con altre associazioni disabili presenti nel territorio.

A questo proposito informiamo che l’Aniep fa parte del Progetto A.Re.A., nato dall’esigenza di realizzare una rete che mette in contatto parecchie associazioni locali che svolgono la loro attività nel settore della disabilità, coordinando gli scopi e le risorse sia umane che economiche.

Anche nel 2012 sono stati promossi Progetti finalizzati al rispetto dei diritti dei disabili.

Il sito internet dell’Associazione www.aniepancona.it, creato nel marzo del 2010, è stato costantemente aggiornato per essere vicino agli interessi e alle necessità dei soci e di tutte le persone con disabilità.

Ricordiamo che tutti gli utenti interessati a collaborare con la Redazione e a partecipare alla elaborazione del sito, possono intervenire con segnalazioni e/o informazioni sul blog o con e-mail, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.

Il nostro impegno per l’abbattimento delle barriere architettoniche ha visto l’Associazione impegnata su più fronti, in particolare :

-a Portonovo con la creazione di diversi posti H per la sosta delle auto di persone con disabilità motoria il

più possibile vicino alla battigia;

-a Senigallia con la creazione della terza SPIAGGIA LIBERA ACCESSIBILE, provvista di camminamenti in legno che facilitano il raggiungimento dei bagni, del box ripostiglio e della battigia;

-in Ancona con l’apertura in Piazza Pertini del rimessaggio di due scooter elettrici ideato per facilitare l’accesso dei disabili motori nelle zone ZTL o pedonali.

Perseguendo l’impegno di evidenziare alle autorità competenti le innumerevoli barriere architettoniche che i soci disabili incontrano nelle sedi istituzionali, negli uffici pubblici, negli studi medici, spiagge, alberghi ed esercizi commerciali, nonché negli itinerari stradali, l’Associazione ha manifestato contro l’utilizzo della sala convegni del Rettorato di Ancona, inaccessibile ai disabili motori, e ha avviato nel territorio della Provincia di Ancona il Progetto Biblioteche, denominato “Cultura dell’accessibile per la Cultura” con lo scopo di monitorare l’accessibilità di centri di cultura quali sono le Biblioteche pubbliche.

Le informazioni raccolte confluiranno nel sito EasyWay della Vodafone, nato per informare le persone con disabilità dell’effettiva accessibilità di un luogo di interesse pubblico e fanno parte del Progetto “Mappa ZTL” mirante ad informare l'utente disabile che viaggia in auto sulle modalità di accesso delle principali città italiane nelle zone pedonali o limitate al traffico.

Per il progetto "Turismo sostenibile" l'associazione ha partecipato ai tavoli di lavoro organizzati da Enti legati al turismo e dalla Regione Marche per l’abbattimento delle barriere architettoniche degli alberghi del territorio e si è dichiarata disponibile a collaborare in tal senso anche con l'Amministrazione Comunale di Senigallia.

L'associazione continuerà anche nel 2013 la collaborazione con la Protezione Civile della Regione Marche per l'attuazione del Progetto "Disabilità ed Emergenza".

Per realizzare nel miglior modo possibile quanto progettato e sopra esposto e quanto potrà essere ulteriormente programmato in base a nuove necessità emergenti a seguito della difficile situazione che anche il mondo della disabilità sta vivendo, confidiamo nella TUA attiva collaborazione, che può essere fattivamente espressa con il tesseramento 2013.

Ancona, febbraio 2013

IL PRESIDENTE

Maria Pia Paolinelli

 

 

CHE COSE’ L’ANIEP

Il 6 ottobre 1957, presso l’Università degli studi di Bologna, nacque l’Associazione Nazionale Invalidi per Esiti di Poliomielite - l’ANIEP - ed il giorno successivo, al Teatro Comunale, le massime autorità cittadine e numerosi parlamentari accompagnarono la prima Assemblea, tutta costituita da poliomielitici. Il primo Presidente Nazionale fu il prof. Casimiro Olszewski, un intellettuale paralizzato duramente in quasi tutto il corpo, una persona di forte volontà e di generosità sicura che continuò fino alla morte ad ispirare e sostenere l’Associazione che aveva creato.

L’anno successivo venne pubblicato il primo numero de “La voce dei Poliomielitici”, diretta da Giancarlo Selleri, detto Gianni.
Nel primo decennio l’Aniep vide una grande partecipazione di iscritti. Nel 1962 l’allora ministro della Sanità Rosa Russo Jervolino ricevette una delegazione dell’Aniep con le proposte della nostra Associazione. Uno dei primi risultati di quel lavoro duro fu l’approvazione della legge sull’assunzione obbligatoria degli invalidi civili (L. 5 ottobre 1962 n. 1539).
Sempre nei primi anni ’60 vi fu anche la prima esperienza di Casa marina a Viserbella, una Casa capace di accogliere fino a 150 persone disabili nel periodo estivo. Nel 1964 la “La voce dei poliomielitici” diveniva “Orizzonti aperti”, scegliendo un titolo significativo per chi doveva combattere ogni giorno per superare le barriere che incontrava.
Nel novembre 1967 Gianni divenne Presidente Nazionale dell’Aniep ed iniziò subito un intenso lavoro culturale, divulgativo, politico per creare nel nostro Paese una legislazione rivolta all’integrazione delle persone con handicap, superando le tentazioni corporative e incoraggiando i poliomielitici a combattere per tutte le persone svantaggiate da una invalidità fisica, sensoriale o psichica.

Con la legge 118 si iniziò una legislazione sociale aperta ad alcuni fondamentali elementi di welfare-state rivolti anche alle persone disabili, cui si riconosceva finalmente non più soltanto il diritto alla sopravvivenza, ma quello all’inserimento pieno nella società.

Ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica (DPR del 21/01/1986 n. 269) e l’approvazione dello Statuto, pubblicato nella Gazzetta Ufficilae n. 137 del 16 giugno 1986, nel corso di 50 anni di attività l’ANIEP ha fatto uscire i disabili dagli istituti e dagli ospizi, ha promosso tutta la legislazione per le persone disabili: inserimento scolastico, lavoro, barriere architettoniche, prestazioni economiche e riabilitazione, secondo il principio della massima integrazione sociale.

Nel 1994 nacque la FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap e l’anno successivo il Consiglio Nazionale sulla Disabilità, accreditato presso l’ONU come organismo rappresentante italiano alla fondazione dell’Associazionismo indipendente, il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF), un organismo consultivo riconosciuto presso l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa.
In tutti e due i casi l’ANIEP fu tra gli ispiratori e gli artefici.

Non essendoci più casi di polio in Italia così come in tutto l’Occidente, salvo qualche rarissimo caso da vaccino, si pensò di modificare lo Statuto per cogliere la realtà dei tempi ed il 23 maggio 1999 l’Aniep, mantenendo il proprio nome e la propria missione, divenne Associazione Nazionale per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali degli handicappati.
Ma proprio la poliomielite reclamava, e reclama tuttora, un’attenzione particolare e nuova, in quanto, da alcuni anni, le problematiche connesse allo scorrere del tempo e soprattutto l’affacciarsi della Sindrome post-polio hanno riacceso i riflettori su di un argomento che si credeva, a torto, felicemente concluso.

L’eredità morale e culturale di Gianni Selleri, è stata raccolta dal nuovo Presidente Lia Fabbri.

I dirigenti dell’Aniep Nazionale e delle Sezioni Provinciali si occupano ora come cinquanta anni fa, concretamente, della promozione e della rappresentanza dei diritti sociali e civili dei disabili, per assicurare anche a loro quello che la Costituzione prevede per tutti i cittadini, segnalando storture e mancanze con l’obiettivo di creare atteggiamenti culturali positivi, fornendo attività di consulenza e di sostegno alle famiglie dove vivono disabili, facendo ricerche sui problemi della diversità e diffondendo informazioni, dati e documentazioni.

Il nostro motto è: NULLA SU DI NOI SENZA DI NOI.

 

Vite Diverse

Il libro Vite Diverse di Gianluca Polverini, edito da Marcelli, racconta la sua storia di padre di una figlia disabile, dall’iniziale difficile accettazione dell’handicap alla presa di coscienza che la sua nascita rappresenta un dono per tutta la famiglia.

Un viaggio alla scoperta graduale della “diversità” e un messaggio alla società civile perché si adoperi a garantire a questi “figli diversi” una vita dignitosa e rispettosa dei loro diritti.

L’autore è contattabile al seguente indirizzo e-mail: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.">.

 

La Redazione

ALUNNI CON DSA

  • Se la scuola non rispetta il Piano Didattico Personalizzato previsto per l’allievo con Disturbi Specifici di Apprendimento, egli ha diritto, in caso di bocciatura, a nuovo scrutinio

Con la Sentenza n. 1178 del 20/09/2012, il TAR della Liguria ha annullato la Delibera del Consiglio di Classe di una scuola che non aveva ammesso un alunno con diagnosi di Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) alla classe successiva. La scuola, come previsto dalla L. n. 170/10, aveva redatto un apposito Piano Didattico Personalizzato (PDP) per l’alunno, con l’indicazione delle misure compensative e dispensative da adottare. A fine anno, però, l’allievo non era stato promosso. La famiglia ha deciso quindi di impugnare tale valutazione e, in base all’esame della documentazione esaminata, il TAR ha ritenuto che i docenti non avessero rispettato il PDP predisposto per l’alunno. Ha perciò annullato la bocciatura e ordinato al Consiglio di Classe di ripetere la valutazione, applicando le misure compensative e dispensative previste.

Anche il TAR della Toscana, con la Sentenza Breve n. 1719 del 23/10/2012 ha annullato il giudizio di non ammissione alla classe successiva per un alunno con diagnosi di DSA, per il quale era stato predisposto un PDP che prevedeva misure compensative e dispensative. Dalla decisione del TAR risulta infatti che il Consiglio di Classe non abbia rispettato quanto previsto in esso. Il giudizio conclusivo, inoltre, mancava dell’individualizzazione e della personalizzazione prevista per gli allievi con DSA. Pertanto, è stato ordinato all’Amministrazione Scolastica di rinnovare lo scrutinio finale.

Tali sentenze pongono in primo piano l’importanza del PDP, da stilare con attenzione, in base alle peculiarità dell’allievo e da rispettare nei contenuti. In esse emerge che la formulazione del PDP costituisce un vero e proprio contratto formativo, in cui l’alunno e la sua famiglia assumono doveri e acquistano diritti nei confronti della scuola. Ciò non significa che la diagnosi di DSA o la formulazione del PDP sia sufficiente perché l’alunno venga promosso. Ogni studente, infatti, dovrà dimostrare di aver realizzato profitto e apprendimento, impegnandosi nello studio. Perciò, se il PDP verrà rispettato dalla scuola, ma non dall’alunno, che non si è impegnato secondo le sue capacità, egli dovrà ripetere l’anno scolastico. Una recente decisione del TAR, infatti, ha rigettato il ricorso contro la bocciatura di un alunno con DSA, proprio a causa del suo scarso e documentato impegno nello studio.

Il PDP è dunque un documento che individua il percorso scolastico adeguato alle specifiche modalità di apprendimento di un allievo. Esso impegna gli attori coinvolti ad attivare le misure necessarie perché tale apprendimento possa realizzarsi in maniera efficace. Dev’essere perciò seguito in maniera attenta da tutti i docenti e dallo stesso allievo, con la costante collaborazione delle famiglie.

APPROFONDIMENTI:
Modelli di Piani Didattici Personalizzati

IN DISABILI.COM:

Disturbi Specifici di Apprendimento

Legge 170/2010: Decreto attuativo e Linee guida

Speciale DSA


Tina Naccarato

Quei treni assai poco "amichevoli"

Quei treni assai poco “amichevoli”

Binari da attraversare in carrozzina, niente sintesi vocale per segnalare la fermata, numero verde gratuito utilizzabile solo dal telefono fisso e anche persone non vedenti “assimilate” alle valigie nei depositi bagagli: sono sempre assai più le “ombre”, che non le “luci”, per le persone con disabilità – motoria o sensoriale che sia – intenzionate a viaggiare in treno nel nostro Paese

                        Sono sempre assai più le “ombre” che non le “luci”, per le persone con disabilità che intendano viaggiare in treno nel nostro Paese, a giudicare dalle continue segnalazioni che ci arrivano, di disagi, disservizi e carenze, riguardanti, poi, sia disabilità motorie che sensoriali.
Già qualche settimana fa, ad esempio, avevamo
 raccolto la denuncia proveniente da Arianna Colonello, persona con disabilità, componente della Lista Civica Brescia con la Gente (costituitasi in occasione delle prossime elezioni amministrative di fine maggio), che aveva segnalato la situazione a dir poco “imbarazzante” della Stazione di Brescia, dove per poter prendere i treni in tutti i binari tra il primo e l’ultimo, le persone con disabilità motoria sono costrette ad affrontare il pericolosissimo attraversamento dei binari stessi, insieme agli operatori.
Se quindi la situazione nel capoluogo di Provincia è questa, era ben difficile potersi attendere di meglio in altri piccoli centri dello stesso territorio, parlando, poi, di quei
 convogli regionaliche stanno notoriamente vivendo una stagione “disastrosa”, mettendo a dura prova la resistenza di migliaia di lavoratori e studenti pendolari, costretti quotidianamente a veri e propri “viaggi da carro bestiame”.
E infatti, puntualmente, ancora Arianna Colonello ci ha scritto che «dovendo andare a Paderno Franciacorta (Brescia), con un treno regionale, mancando quest’ultimo di
 sintesi vocale, non ho potuto individuare la fermata corretta, finendo a quella successiva di Iseo. Il personale di controllo di Trenitalia non era presente al momento dell’accaduto, cosicché, quando sono scesa a Iseo, ho dovuto chiedere aiuto a dei passeggeri, che molto cordialmente mi hanno accompagnato all’Ufficio di Assistenza. Tengo anche a precisare che avevo prenotato tre giorni prima della mia partenza il servizio di assistenza ferroviaria, onde appunto evitare di sbagliare fermata, ma il servizio stesso è stato effettuato solo a Brescia, mentre a Paderno non c’era nessuno ad attendermi».
Non solo. «Per aprire la porta all’interno di quel treno – prosegue Colonello – bisogna toccare un tasto, quando si accende una luce verde. Se non lo si fa, il treno si ferma per poco e riparte subito. Ma come fa allora a scendere una
 persona con disabilità visiva, che non le consente di accorgersi di quella luce?».
E infine, “di passata”, un’annotazione più generale, ma non certo trascurabile: «Il numero verde gratuito
 800 906060, attivato per prenotare il servizio di assistenza ferroviaria per disabili, è raggiungibile solo dal telefono fisso e non dal cellulare. Con il telefono mobile, invece, si deve chiamare il 199 303060, in questo caso, però, pagando e non poco».

Punta poi il dito sulla Stazione di Padova il presidente della Società Tiflosystem Davide Cervellin il quale ci invia un messaggio dal titolo che parla da sé: In stazione ferroviaria a Padova le persone disabili sono bagagli.
«Nel Paese del “politicamente corretto” – scrive Cervellin – accade di pigliare dei gran pugni allo stomaco quando si vuole essere Cittadini come gli altri. Qualche giorno fa, infatti, a conclusione di un importante meeting nazionale per la presentazione di una nuova tecnologia Braille per gli smartphone, ho accompagnato alcuni
 partecipanti non vedenti alla Stazione di Padova e con mia grande sorpresa – avendo gli stessi richiesto l’assistenza alla partenza e all’arrivo – ho scoperto che abbiamo dovuto portarli al deposito bagagli. Che non sia magari che il “geniale stratega” organizzatore del servizio, tenendo conto che le carrozzine bisogna spingerle e le persone cieche bisogna trascinarle, abbia facilmente assimilato queste ultime con le valigie? Peccato che noi disabili siamo fatti di altra materia, necessitiamo di comunicare e siamo condizionati come tutti gli altri dall’ambiente».
«Approfondendo poi la questione – prosegue il Presidente di Tiflosystem – ci si accorge che il servizio stesso è curato da accompagnatori che non sanno nemmeno l’italiano e che naturalmente bisogna chiederlo almeno con ventiquattr’ore di anticipo».
«Siamo nella città della Cappella degli Scrovegni e della Basilica di Sant’Antonio – conclude amaramente Cervellin -, abbiamo un’Università importante, delle imprese che operano proprio nell’alta tecnologia per la vita indipendente delle persone disabili. C’è quindi come minimo da meravigliarsi che un mezzo così popolare come il treno sia, per usare un eufemismo,
 poco friendly per noi disabili, che pur di essere Cittadini, siamo costretti ad accettare la metamorfosi di trasformarci per qualche ora in trolley!». (S.B.)

Fonte Superando

Progetto A.Re.A.

 

Perseguendo come sempre l'obiettivo di promuovere e salvaguardare i diritti sociali e civili dei disabili, la Sezione Aniep di Ancona ha aderito al Progetto A.Re.A. (Associazioni in rete di Ancona), che è stato presentato ufficialmente dal referente al Progetto Gianluca Polverini venerdì 8 febbraio alla sala Giunta del Comune di Ancona.

 

Di seguito riportiamo l'articolo di Ancona Today.

 

Ancona: nasce il progetto A.Re.A. che unisce le associazioni dei disabili

Una nuova idea di rete tra le associazioni che si occupano di disabilità. E' questo il progetto A.Re.A, presentato stamattina in Comune. Intorno al tavolo hanno partecipano le rappresentanze delle associazioni, l'ex assessore Adriana Celestini e l'attuale Commissario Antonio Corona. L'obiettivo è sostenere le famiglie coinvolte nei problemi delle disabilità, non solo sotto il profilo pratico come quello dell'assistenza, ma anche sotto il profilo culturale. Uno dei principali traguardi? L'abolizione delle barriere architettoniche. L'unione è sancita dalla creazione di un consiglio direttivo che rappresenterà l'insieme di tutte le associazioni.
Quali le finalità? Primo. Creare una sinergia tra tutte le associazioni che si occupano di disabilità per soddisfare i bisogni concreti delle famiglie. Secondo. Evitare una sovrapposizione di progetti e servizi cercando di ottimizzare l'utilizzo delle risorse per rispondere al maggior numero di problemi. Terzo. Favorire una maggiore informazione e circolazione di notizie tra coloro che fanno parte delle associazioni. Quarto. Adoperarsi per ottenere convenzioni con i privati al fine di accedere con maggiore facilità ad una serie di servizi. Quinto. Favorire un dialogo con le pubbliche amministrazioni per raggiungere obiettivi importanti

Le associazioni che hanno aderito al progetto sono: Centro H Ancona, Anglat Marche, Uildm Ancona, A Piene Mani Osimo, Amici de il piccolo principe Ancona, Il naso di Carlotta di Osimo, Anpis Ancona, Polisportiva Solidaleo Ancona, Anffas Ancona, Dolphins Ancona, Riviera del Conero Ancona, Parent Project Ancona, Lega Italiana Fibrosi Cistica di Ancona, La Carovana, Fanpia di Ancona, Ensamble Italiano di Ancona, A.m.i.s.b. Ancona, Anici (Associazione nazionale invalidi civili), Aniep Ancona e Associazione Luca Coscioni di Ancona.

Ancona, 08/02/13

Articolo di Stefano Paglierini - Ancona To Day

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