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Parcheggi Sentenza Cassazione

Gratis il parcheggio sulle strisce blu per accompagnatori dei disabili senza patente.

Rivoluzione in Cassazione: con uno stravolgimento dell’interpretazione sinora data da tutti i tribunali italiani, ieri i giudici supremi hanno affermato un nuovo principio in materia di utilizzo del pass invalidi: chi non riesce a trovare un posto libero nei parcheggi destinati ai disabili – quelli cioè contrassegnati dalle strisce gialle – ha diritto a lasciare l’auto sulle strisce blu gratis, ossia senza pagare il ticket. Non importa se l’interessato è senza patente e ad accompagnarlo in centro città è un parente. Sarebbe, infatti, discriminatorio prevedere una diversa disciplina tra chi, pur non potendo deambulare, ha la licenza di guida e chi, invece, non l’ha più.

La pronuncia è stata pubblicata ieri: si tratta di un’ordinanza che farà storia, almeno per quanto riguarda i diritti degli anziani e di tutti i portatori di handicap.

Sino ad oggi, l’orientamento seguito dai giudici è stato quello di ritenere che i titolari del pass invalidi non possano sostare sulle strisce blu gratuitamente, neanche se gli spazi a loro riservati sono tutti occupati. Difatti, il Codice della strada prevede, per i titolari del contrassegno, l’esonero dai limiti di tempo nelle aree di parcheggio “a tempo limitato” e dai divieti e limitazioni della sosta disposti dall’autorità competente; tuttavia, l’obbligo del pagamento di una somma è cosa diversa dal divieto o limitazione della sosta.

La vicenda decisa ieri dalla Cassazione prende le mosse dalla vicenda di un uomo, privo della patente, ma titolare di un pass invalidi. Questi aveva impugnato il regolamento del Comune di Torino che consentiva il parcheggio gratuito sulle strisce blu solo ai disabili con auto e non anche a coloro che venivano accompagnati dai familiari e che, quindi, si trovavano trasportati su una macchina altrui. A questi ultimi era eccezionalmente consentito di utilizzare il permesso sugli spazi a pagamento solo se in grado di dimostrare accessi frequenti nel centro cittadino per lo svolgimento di attività lavorative, di assistenza e cura.

Per la Cassazione, però, il regolamento «è discriminatorio» ai danni dei disabili privi di patente. L’ordinanza comunale, infatti, prevedeva disabili di serie A, quelli cioè muniti di patente che potevano accedere gratuitamente al centro cittadino per motivi di mero svago e di relazione sociale, e disabili di serie B che, invece, avrebbero potuto godere degli stessi diritti solo per finalità di lavoro o di cure mediche.

La pronuncia della Suprema Corte, nell’accogliere il ricorso del cittadino disabile, ha stabilito che i Comuni devono prevedere, anche per i disabili senza auto e senza patente, un permesso speciale per parcheggiare gratis all’interno delle strisce blu, al di là delle esigenze professionali o di cura del titolare.

Per la Cassazione è, infatti, indiscutibile che i disabili, per accedere al centro cittadino, non abbiano le medesime opportunità delle persone non disabili, che possono servirsi senza difficoltà di altri mezzi di locomozione, quali biciclette o motocicli, che sono, invece, interdetti normalmente ai disabili, o mezzi pubblici il cui utilizzo è consentito anche ai disabili, ma con modalità di non sempre facile applicazione.

Fonte: Sito LA LEGGE PER TUTTI

Parcheggi Gratuiti Sentenza Cassazione

Gratis il parcheggio sulle strisce blu per accompagnatori dei disabili senza patente.

Rivoluzione in Cassazione: con uno stravolgimento dell’interpretazione sinora data da tutti i tribunali italiani, ieri i giudici supremi hanno affermato un nuovo principio in materia di utilizzo del pass invalidi: chi non riesce a trovare un posto libero nei parcheggi destinati ai disabili – quelli cioè contrassegnati dalle strisce gialle – ha diritto a lasciare l’auto sulle strisce blu gratis, ossia senza pagare il ticket. Non importa se l’interessato è senza patente e ad accompagnarlo in centro città è un parente. Sarebbe, infatti, discriminatorio prevedere una diversa disciplina tra chi, pur non potendo deambulare, ha la licenza di guida e chi, invece, non l’ha più.

La pronuncia è stata pubblicata ieri: si tratta di un’ordinanza che farà storia, almeno per quanto riguarda i diritti degli anziani e di tutti i portatori di handicap.

Sino ad oggi, l’orientamento seguito dai giudici è stato quello di ritenere che i titolari del pass invalidi non possano sostare sulle strisce blu gratuitamente, neanche se gli spazi a loro riservati sono tutti occupati. Difatti, il Codice della strada prevede, per i titolari del contrassegno, l’esonero dai limiti di tempo nelle aree di parcheggio “a tempo limitato” e dai divieti e limitazioni della sosta disposti dall’autorità competente; tuttavia, l’obbligo del pagamento di una somma è cosa diversa dal divieto o limitazione della sosta.

La vicenda decisa ieri dalla Cassazione prende le mosse dalla vicenda di un uomo, privo della patente, ma titolare di un pass invalidi. Questi aveva impugnato il regolamento del Comune di Torino che consentiva il parcheggio gratuito sulle strisce blu solo ai disabili con auto e non anche a coloro che venivano accompagnati dai familiari e che, quindi, si trovavano trasportati su una macchina altrui. A questi ultimi era eccezionalmente consentito di utilizzare il permesso sugli spazi a pagamento solo se in grado di dimostrare accessi frequenti nel centro cittadino per lo svolgimento di attività lavorative, di assistenza e cura.

Per la Cassazione, però, il regolamento «è discriminatorio» ai danni dei disabili privi di patente. L’ordinanza comunale, infatti, prevedeva disabili di serie A, quelli cioè muniti di patente che potevano accedere gratuitamente al centro cittadino per motivi di mero svago e di relazione sociale, e disabili di serie B che, invece, avrebbero potuto godere degli stessi diritti solo per finalità di lavoro o di cure mediche.

La pronuncia della Suprema Corte, nell’accogliere il ricorso del cittadino disabile, ha stabilito che i Comuni devono prevedere, anche per i disabili senza auto e senza patente, un permesso speciale per parcheggiare gratis all’interno delle strisce blu, al di là delle esigenze professionali o di cura del titolare.

Per la Cassazione è, infatti, indiscutibile che i disabili, per accedere al centro cittadino, non abbiano le medesime opportunità delle persone non disabili, che possono servirsi senza difficoltà di altri mezzi di locomozione, quali biciclette o motocicli, che sono, invece, interdetti normalmente ai disabili, o mezzi pubblici il cui utilizzo è consentito anche ai disabili, ma con modalità di non sempre facile applicazione.

Fonte: Sito LA LEGGE PER TUTTI

Coronavirus e Persone con Disabilità

Coronavirus e persone con disabilità: misure straordinarie

24 Febbraio 2020

Come ampiamente noto, il Governo per fronteggiare il rischio della diffusione del Coronavirus ha approvato il 22 febbraio un provvedimento che tuttavia può avere un impatto specifico su alcune condizioni che riguardano la disabilità. Su queste possibili ricadute è intervenuto, dopo un confronto con FAND e FISH, l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

FAND e FISH ritengono doveroso contribuire all’informazione e alla diffusione della consapevolezza, evidenziando testualmente i più rilevanti passaggi della nota del 24 febbraio che il Capo Ufficio Antonio Caponetto ha indirizzato al Capo del Dipartimento per la Protezione Civile e all’Ufficio di Gabinetto del Ministro della Salute per segnalare che le presenti misure straordinarie adottate dal Governo potrebbero avere un impatto sulle persone con disabilità e per minimizzare l’insorgere di ulteriori problematiche per le situazioni di fragilità.

 “Tenuto conto che le persone con disabilità sono anche quelle più a rischio durante situazioni di emergenza, qual è quella presente, l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, anche dietro segnalazioni pervenute dalle associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità, ritiene opportuno che dei punti di seguito esposti sia tenuto conto in sede di diffusione di direttive alle Regioni e alle articolazioni del Sistema Nazionale di Protezione Civile per le aree di focolaio di COVID-19:

  1. 1.Il DPCM 23 febbraio 2020 all’art. 1, comma 1, prevede la sospensione di attività pubbliche e private, con l’eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, secondo le modalità e i limiti indicati con provvedimento del Prefetto territorialmente competente. Potrebbero rientrare, tra i servizi essenziali, i cosiddetti Centri diurni per disabili, i quali però a causa della natura delle prestazioni erogate sono caratterizzati da un alto tasso di frequentazione (operatori, familiari e soggetti terzi). Le persone con disabilità, specie intellettive e del neurosviluppo, non sempre sono in grado di assumere comportamenti consapevoli ed idonei ad evitare o ridurre i rischi di contagio. Trattandosi, inoltre, di persone con particolari patologie, correlate alla loro disabilità, rappresentano una popolazione maggiormente esposta al contagio. Ciò premesso, è quindi da valutare se comprendere i Centri diurni nelle aree di focolaio tra le attività soggette a sospensione. Contemporaneamente però si renderebbe necessaria un’azione compensativa di supporto domiciliare per gli utenti dei Centri e i loro familiari, in modo da non far venire meno i servizi di assistenza essenziali.
  2. 2.Lo stato di emergenza comporta l’adozione di misure straordinarie, di “quarantena”, che potrebbero indebolire la rete di assistenza, supporto e protezione destinata alle persone con gravissime disabilità o con forme di non autosufficienza che vivono al proprio domicilio. Fra questi rientrano spesso soggetti con genitori molto anziani, o che vivono in assenza di una adeguata rete di protezione familiare. Tali soggetti, in caso di quarantena, potrebbero avere maggiori difficoltà ad autogestirsi e a seguire le istruzioni delle Autorità. Sarebbe quindi opportuno, nei limiti che la situazione di emergenza consente, assicurare il maggior possibile coordinamento fra le strutture del Sistema Nazionale di Protezione Civile su base locale, le Asl, le strutture di assistenza e le associazioni su base locale, al fine di garantire il censimento, il monitoraggio e il supporto per tali casistiche.
  3. 3.Riteniamo necessaria l’attivazione di canali di comunicazione e di assistenza al cittadino che consentano il superamento delle barriere alla comunicazione. In particolare: i numeri verdi telefonici che sono stati istituiti a livello centrale e regionale non possono essere utilizzati da persone sorde o con ipoacusia. Pertanto andrebbe affiancata una modalità di comunicazione via email per questa categoria di persone. Inoltre andrebbero previste traduzioni delle principali comunicazioni di emergenza in Lingua dei Segni Italiana per consentire l’accesso alle informazioni utili anche ai sordi segnanti.”

 FAND e FISH esprimono apprezzamento per l’attenzione e la concretezza adottate. Invitano le proprie associazioni e organizzazioni federale ad agire in coordinamento con le strutture territoriali del Sistema Nazionale di Protezione Civile che peraltro negli ultimi anni ha rafforzato e adeguato le procedure di intervento in situazioni di emergenza in presenza di disabilità.

Corrimano per persone cieche

 

A Napoli c’è un corrimano per persone cieche: la bellezza del golfo diventa accessibile

Quando si parla di turismo accessibile non parliamo solo di spiagge attrezzate con pedane intorno agli ombrelloni e sedie anfibie per fare il bagno in mare; né di passerelle e percorsi comodi per fare trekking in montagna; e neppure di musei, piazze e locali senza scalini al proprio ingresso. Parliamo, oltre ogni struttura e architettura, di emozioni e sentimenti, di impressioni e ricordi, di idee e sogni.

E un bel sogno è fiorito a Napoli grazie a un’idea dell’artista napoletano Paolo Puddu: si chiama Follow the shape (“segui la forma”) ed è un corrimano che si affaccia su una vista mozzafiato dai bastioni di Castel Sant’Elmo (collina del Vomero), la cui particolarità è quella di essere inciso in caratteri Braille per permettere alle persone cieche la descrizione del paesaggio. Caratteri più grandi del solito perché, come spiega l’autore, l’invito è quello a rallentare per fare attenzione ad ogni singola parola tratta da “La terra e l’uomo”, libro scritto nel ’47 dal geografo e geologo Giuseppe de Lorenzo.

Basta un semplice contatto, lo sfiorarsi delle dita contro il metallo riscaldato dal sole del golfo, per creare subito una magia. Sì, “magia” perché purtroppo accorgimenti semplici, che migliorerebbero la vita dei turisti (ma anche dei cittadini stessi, non dimentichiamolo!), paiono tutt’ora delle sfide difficili, se non impossibili da affrontare. Eppure basterebbe davvero poco, come il buonsenso, che poi “poco” non è.

Ancor più bello è il fatto che una simile opera sia stata realizzata da un’artista, perché ci ricorda come ognuno di noi possa davvero portare un contributo per l’inclusione di tutte le persone attraverso il proprio mondo e la propria esperienza, non solo privata ma anche lavorativa. Così l’isolotto di Megaride, i Campi Flegrei, il Castel dell’Ovo e la sirena Partenope, Capo Miseno e i profili di Capri, Ischia e Procida, e infine la stazza del Vesuvio ma anche tanto altro, sono adesso una conquista che dobbiamo festeggiare.

Perché Paolo Puddu, classe ’86, ha fatto di un “confine” rappresentato dal suo corrimano una finestra che si affaccia sulla bellezza, rendendola accessibile anche alle persone cieche. Una Bella Storia la sua, che elimina qualunque “dentro/fuori”, e lo fa grazie a un binario da percorrere in punta di dita verso un pezzo di libertà.

Fonte: Articolo di Iacopo Melio sul sito Ultima Voce

 

Carnevale 2020 a Jesi La Torta

Carnevale a Jesi. Mostra delle torte d'autore a Palazzo Bisaccioni. L'Aniep Sezione di Ancona è presente con la sua proposta. 

 

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