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Sport e disabilità: siamo ancora indietro

Imola. Nella città imolese e tra le associazioni che la vivono sta nascendo sempre più la necessità di parlare di sport nell'ambito della disabilità. Di questo tema se ne parla ancora poco e poche sono le attività che consentono possibilità di discussione su questo argomento, che a fatica sta venendo fuori. Tra le scarse occasioni emergono però le volontà di alcune organizzazioni che portano avanti l'idea di un sport praticabile da tutti e di uno sport che aiuta anche chi ha delle difficoltà particolari, come ad esempio per l'autismo. Di sport e autismo si è parlato dunque nell'incontro, che ha visto come ospite l'assessore Roberto Visani, organizzato dall'associazione “Imola contro autismo” tenutosi alla festa del Lungofiume. In questo incontro si è parlato di autismo e delle attività che l'associazione sta svolgendo e che vorrebbe realizzare, inoltre è emerso anche la capacità benefica che lo sport porta agli autistici, facendo capire  quanto sia importante inserire la persona diversamente abile in attività motorie e di gioco. La disciplina fisica logicamente è una sana “medicina” per tutti, soprattutto per chi vive la disabilità e le difficoltà.
La voglia di fare sport viene però limitata dalla carenza della conoscenza delle opportunità offerte ai disabili con una scarsa rete di fruibilità delle informazioni, che si aggiunge alla preparazione mediocre del personale, che dovrebbe insegnare nelle varie strutture sportive ai diversamente abili e che invece molte volte non è a conoscenza neanche di cosa sia la disabilità. Lo sport, che è un diritto di tutti, dovrebbe essere praticato con più facilità nella nostra città e si dovrebbe guardare di più al benessere di una parte di società che nel proprio quotidiano ha già troppe difficoltà, alle quali rischia di sommarsi anche la ricerca di una disciplina sportiva, di strutture accessibili o di insegnanti istruiti a dovere. C'è bisogno di instaurare un dialogo attivo tra le strutture e gli enti, che a vari livelli si occupano di sport, per avvantaggiare il processo di messa in rete delle attività e delle occasioni, che sicuramente verrebbero accolte favorevolmente dai cittadini imolesi.

 

Articolo di Marta Pellizzi

 

Nota della Redazione

La situazione di Imola rispecchia purtroppo la realtà di molte altre città italiane

 

 

Il Turismo Accessibile nelle guide a grande diffusione

Grazie alla collaborazione tra il network Village for all (V4A) e la Casa Editrice L'Ortensia Rossa, due tra le più prestigiose guide per il turismo all'aria aperta, "Italian Camping & Village" e "Tutti Camping e Villaggi Turistici", disponibili anche in edicola, riportano indicazioni utili a tutti i turisti con disabilità o con esigenze particolari

Da segnalare che anche nel sito internet www.italcamping.com, oltre alle descrizioni accurate delle strutture turistiche, è presente una sezione riguardante il turismo accessibile, con un motore di ricerca per le strutture aderenti al network.

 

Fonte Superando

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L'Assistenza protesica e integrativa

Verrà presentato giovedì 14 luglio a Roma (Sala delle Conferenze del Senato della Repubblica, Palazzo Bologna, Via Santa Chiara, 4, ore 9.30-13.30) il Primo Rapporto sull'assistenza protesica e integrativa. Percorsi critici, qualità della vita e buone pratiche, contenente i risultati di un'indagine realizzata nell'ambito del progetto Il Servizio Sanitario Nazionale: quale futuro per l'accesso alle cure e all'assistenza. Focus sull'assistenza protesica e integrativa, promosso dal Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva, in collaborazione con Assobiomedica.


Presieduta da Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva e aperta da Maddalena Pelagalli, presidente del CnAMC (Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici) di Cittadinanzattiva, da Fernanda Gellona, direttore generale di Assobiomedica e da Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), la giornata prevede quindi - dopo la presentazione del citato Rapporto - due successive tavole rotonde, denominate rispettivamente Il percorso per l'accesso a protesi e ausili: il punto di vista dei protagonisti e Quali risposte per i diritti dei cittadini: tra nuovi LEA [Livelli Essenziali di Assistenza, N.d.R.] e sostenibilità.
Alla prima di esse parteciperanno rappresentanti delle Istituzioni sanitarie - nazionali e locali - insieme ad esponenti di associazioni di categoria, coinvolte in tali questioni.
La seconda tavola rotonda, invece, potrà contare sulla presenza di parlamentari - alcuni dei quali componenti delle Commissioni Affari Sociali della Camera e Igiene e Sanità del Senato -, oltreché di un rappresentante del Ministero della Salute. (S.B.)

 

Per ulteriori informazioni: Sabrina Nardi, Responsabile Progetti e Campagne del Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva, tel. 06 36718372, This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

 

 

Accesso Piscina Passetto di Ancona

A seguito di recenti accordi dell’Aniep con l’Amministrazione Comunale informiamo che è consentito l’accesso alla Piscina del Passetto alle auto munite di permesso handicap nonché agli scooter per disabili.

A breve verrà installata la nuova segnaletica.

 

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La Redazione

Vent'anni dopo Rossana

E’ uscito in questi giorni “Il mondo di Rosanna Benzi”, un libro che tutti dovrebbero leggere. Ripubblica fra l'altro i due libri scritti dalla Benzi con Paffumi negli anni '80 e da tempo introvabili (“Il vizio di vivere”, appunto, e “Girotondo in una stanza”) per parlare di disabilità, coraggio, forza della vita.

Rosanna Benzi (Morbello, Alessandria, 1948-Genova, 1991) visse per ventinove anni in un polmone d'acciaio all'Ospedale San Martino di Genova, dopo essere stata colpita a 13 anni da una delle forme più gravi di poliomielite, che le causò una tetraplegia e una grave forma di insufficienza respiratoria.
Tra gli anni Settanta e Ottanta, fu una delle voci più ascoltate in ambito di sostegno dei diritti delle persone con disabilità. A partire dal 1976 fondò e diresse la rivista «Gli Altri», dalle cui pagine lanciò varie campagne di sensibilizzazione, tra le quali quelle contro le barriere architettoniche o  per l'abbattimento dell'IVA sulle carrozzine e sui presìdi ortopedici, combattendo per una società più giusta e per l'integrazione e l'uguaglianza, divenendo così simbolo di vitalità e autorevolezza.


Una nota immagine di Rosanna Benzi nel polmone d'acciaio dell'Ospedale San Martino di Genova.

Scrive di lei il giornalista Franco Bomprezzi: ” Devo molto a Rosanna Benzi. È lei, assieme a Enzo Aprea, la persona che mi ha convinto a non far finta di niente. Io, uno dei pochi giornalisti disabili in Italia, ritenevo infatti in qualche modo riduttivo occuparmi quasi esclusivamente di informazione sociale e sulla disabilità in particolare. Ma ogni volta che mi imbattevo - in televisione o leggendo i suoi libri - in quel modo incredibilmente semplice e genuino di porre la questione dei diritti, in quella stupenda capacità di raccontare gli altri attraverso se stessa, mi rendevo conto che ognuno, alla fine, deve fare ciò che è giusto, anche per dare un senso preciso alla propria esistenza, a ciò che il destino ci ha assegnato, forse per caso, oppure come indizio di una strada da percorrere.
Lei, la donna allo specchio: il sorriso e la forza, la dolcezza e la durezza, l'affetto e la grinta, la denuncia e la comprensione, e soprattutto una strepitosa istintiva forza narrativa. Non ricordo adesso perché non ho mai cercato di conoscerla personalmente. Non sarebbe stato particolarmente difficile. Penso che qualcosa, dentro di me, mi abbia spinto inconsapevolmente a evitare un incontro diretto. Forse, allora, mi sentivo inadeguato rispetto a lei. Forse, persino, temevo di essere affettuosamente rimproverato per la mia reticenza di allora ad assumermi una responsabilità diretta nel campo che professionalmente mi compete, ossia quello dell'informazione giornalistica. Oppure, più semplicemente, non avevo bisogno di una conoscenza diretta. Mi bastava quell'immagine allo specchio, mi erano sufficienti le sue parole, le sue riflessioni, quel mondo che girava in una stanza e da lì arrivava ovunque, non solo in Italia.
Ora provo un certo rimpianto per questo incontro mancato. Vent'anni, in una vita, sono tanti e sono pochi. Tutto sembra svolgersi infatti troppo in fretta, e spesso ci ritroviamo soli, o quasi, a riflettere sulle nostre scelte, sul percorso compiuto, sui risultati conseguiti e sugli obiettivi mancati.

Molto è cambiato da allora, ma non tutto. Molto è rimasto fermo da allora, ma non tutto. Luci e ombre, progressi e arretramenti, in un continuo "gioco dell'oca" che ci costringe troppo spesso a passare dal via, ricominciando il percorso e gettando i dadi sperando che ci diano i numeri giusti.
Rosanna Benzi fa parte della generazione degli "eroi". Lei ed Enzo Aprea, in particolare, hanno scosso una generazione che viveva ancora di luoghi comuni e di pietismo rispetto al mondo dell’handicap.

(Fonti Superando e Vivere Genova)

 

 



 

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