Assicurazione RCA - Rinnovo
Nuovi contrassegni invalidi
Sono disponibili presso l’Ufficio Permessi del Comando di Polizia Municipale di Ancona, i nuovi contrassegni invalidi di tipo europeo.
Contrariamente al vecchio contrassegno di colore arancione, il rilascio del permesso, sia esso di carattere permanente che temporaneo, necessita della firma autografa della persona richiedente e di una foto formato tessera da apporre sul retro del tagliando.
Restano comunque validi, sino alla data del 15 settembre 2015, i vecchi permessi.
Per ulteriori informazioni, contattare il Comando di Polizia Municipale al numero 071.222.3085.
Smartphone e barriere architettoniche
Quando lo smartphone aiuta a muoversi liberamente
Siamo tutti alle prese, più o meno, con un cellulare di nuova generazione. Si chiamano smartphone, e spesso li usiamo ancora quasi soltanto per telefonare, inviare sms, usare twitter e facebook. Ma quando la mobilità personale è ridotta a causa di una disabilità motoria una delle esigenze primarie è quella di sapere per tempo se il luogo nel quale vogliamo recarci è davvero accessibile oppure no. O meglio: se è accessibile per me. Che so perfettamente di che cosa ho bisogno, se mi muovo da solo, oppure in compagnia, se utilizzo una sedia a rotelle manuale oppure, ad esempio, una carrozzina elettronica. Vodafone ha sviluppato una app, ossia una applicazione per smartphone, che si chiama “Easyway”. Ne scrivo non per fare pubblicità a Vodafone, che certamente non ne ha bisogno, ma perché per la prima volta in Italia una grande azienda telefonica si cimenta in un campo così delicato, come la valutazione dell’accessibilità. Si tratta di una novità sorprendente e dall’enorme potenzialità culturale.
Ne scrivo anche perché è gratis, e non è legata neppure al gestore telefonico. Chi utilizza per il proprio cellulare qualsiasi altro gestore può comunque scaricare dal web l’applicazione e utilizzarla liberamente. Ne scrivo anche perché questa applicazione è nata con la collaborazione attiva e competente della Fish, la Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap, che ha messo a disposizione un’esperienza vasta e soprattutto un pensiero critico collaudato da anni di tentativi più o meno validi di rispondere a una domanda crescente di informazioni chiare e corrette. Il fatto è che nonostante il trascorrere degli anni in Italia non esiste una banca dati pubblica aggiornata contenente rilevazioni attendibili sull’accessibilità dei luoghi. Tutti i progetti in questo campo sono molto datati e dunque ormai inattendibili, oppure si tratta di sperimentazioni più o meno di nicchia, o destinate ad un uso diverso. Alcuni progetti sono sicuramente validi, e ne parleremo, ma qui ci interessa notare l’impegno di un grande brand della telefonia mobile in un campo minato come questo.
Gli smartphone potrebbero effettivamente portare ad un brusco cambiamento di mentalità. Prima di tutto perché è facile inserire i dati. Ad esempio quando si è seduti al tavolo di un ristorante, in attesa che arrivino le pietanze. Seguendo le facili e intuitive istruzioni della app si possono infatti caricare i dati fondamentali, senza essere esperti di accessibilità. Mi piacerebbe sapere, ad esempio, che un mio amico compie per me questa operazione, segnalando un ristorante, un albergo, un museo, un teatro, un negozio privi di barriere. Il rischio è quello dell’approssimazione, dell’errore di valutazione, ma si tratta, come è logico, di una applicazione interattiva, che consente agli utenti di intervenire segnalando il proprio giudizio sull’accessibilità dichiarata e dunque contribuendo a una migliore e più esatta valutazione.
Vodafone si è lanciata in questo progetto con entusiasmo, ma ha poi dovuto verificare quante difficoltà, quante complicazioni, quante distinzioni si debbano comunque fare quando ci si accosta in modo attento e consapevole al tema dell’accessibilità, che non può essere – come spesso accade – solo una specie di autocertificazione (sono gli alberghi, in genere, a fornire informazioni non del tutto attendibili, tanto che è sempre consigliabile telefonare prima di intraprendere un viaggio, per porre quelle due o tre domande precise, che fanno scomparire i dubbi oppure li confermano negativamente).
Adesso questa applicazione esce dalla fase di incubazione progettuale e si affaccia al vasto pubblico degli utenti, e proprio agli utilizzatori si rivolge perché liberamente e attivamente partecipino alla popolazione del database. Non è una operazione in contrasto con altre esperienze che si stanno sviluppando sul web in questi mesi, anzi, è casomai uno strumento trasversale e “generalista” che può far uscire il tema dell’accessibilità e delle barriere dal confine ristretto degli addetti ai lavori o solo delle persone con disabilità. Al momento manca uno sviluppo della app che tenga conto anche delle disabilità sensoriali, ma è solo questione di tempo e di modalità. Un passo alla volta. Certo che sarà curioso vedere le mappe delle città e scoprire se avranno più segnali verdi o rossi. Forse scopriremo che ci sono molti più luoghi “liberati” dalle barriere di quanto avremmo immaginato. E anche questo può essere un modo per spingerci a uscire di casa. In buona compagnia. Con o senza disabilità. Un consiglio: scaricatela sul vostro telefonino e giocateci un po’. Male non fa. E magari aiutate una persona con disabilità a muoversi con meno paura.
Rettorato: Disabili esclusi dal Convegno
Piazza Roma: protesta di Aniep e Coscioni a difesa dei disabili
Ieri pomeriggio, in piazza Roma, l'associazione Coscioni e l'Aniep di Ancona hanno manifestato. Una protesta per l'abbattimento delle barriere architettoniche
di Stefano Pagliarini - 26 novembre 2012
Parcheggi Disabili e privacy
Parcheggi disabili, fotografare gli abusivi non viola la privacy
L’occupazione abusiva dei parcheggi riservati alle persone con disabilità è una realtà quotidiana, che però, a volte , diventa notizia. Come nel caso di Lecco, dove un cittadino disabile si è trovato con le gomme bucate, per aver rivendicato il suo diritto al posto che gli era destinato. Una realtà con cui devono spesso fare i conti le persone disabili, ma per il quale potrebbe presto arrivare una nuova risposta, che coniuga nuove tecnologie e partecipazione. Una risposta inventata dalla sinergia tra Aci Consult e regione Sicilia (Ufficio speciale Aree ad elevato rischio ambientale dell'assessorato all'Ambiente), in collaborazione con l'università di Catania e nata, originariamente, per tutelare l’ambiente nelle zone ad alto rischio. Il progetto, denominato “Digital Environmentalist – Il mobile nei servizi integrati per e con il cittadino”, si basa sul concetto di “Social sharing” e punta a sviluppare la partecipazione di una “cittadinanza attiva” alle problematiche comuni dell’ambiente. Un modello che partirà dall'ambiente e dalla Sicilia, quindi, ma che l’Aci intende estendere presto ad altri contesti e ad altre tematiche: prima fra tutte, appunto, la sicurezza stradale e la mobilità sociale, con particolare riferimento alle situazioni di “inciviltà”, quale appunto l’occupazione abusiva degli spazi riservati.In concreto, utilizzando le tecnologie Gps di posizionamento, i cittadini potranno effettuare con il telefonino, il tablet o un pc, tramite un “social Hub”, singole segnalazioni all’amministrazione, relative ad abusi, degrado ambientale, mancanza di sicurezza ecc. Un approccio partecipativo, quindi, che consentirà all’amministrazione di utilizzare la coscienza civile pubblica e di gestire in modo coordinato e condiviso la mole di informazioni che gli utenti forniranno: “Se anche solo l’1% della popolazione del territorio interessato dovesse utilizzare questo strumento – spiegano gli ideatori del progetto – l’amministrazione potrebbe fruire di un potenziale informativo pari a quello di un’azienda con centinaia di dipendenti, monitorando in tempo reale le necessità puntuali dell’intero territorio”.Con riferimento ai futuri sviluppi del progetto in tema di parcheggi riservati, lo stesso meccanismo sarà applicato in questo contesto: tramite la fotosegnalazione all’amministrazione della targa, l’utente potrà segnalare gli abusi e le trasgressioni. “Il problema della privacy, che inizialmente sembrava porsi, sembra invece superato – spiega Riccardo Colicchia, direttore di Aci Consult, forte di un parere legale chiesto allo scopo – L’interesse pubblico di chi subisce il danno supera infatti l’interesse privato di chi ha compiuto la trasgressione”. Lo scambio tra cittadini e amministrazione, poi, è bidirezionale: infatti, il cittadino iscritto al social hub potrà essere invitato dall’amministrazione, tramite messaggi e in base alla propria posizione, a verificare lo stato e l’andamento di situazioni considerate pericolose o irregolari. Il progetto sperimentale partirà a febbraio in Sicilia, nelle province di Messina, Siracusa e Caltanissetta.
Fonte: affaritaliani.libero.it