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Scuola: le tasse e le esenzioni

Scuola: le tasse e le esenzioni

(a cura di Salvatore Nocera*)

Un'utile panoramica - in vista del prossimo anno scolastico 2011- 2012 - di tutte le tasse scolastiche esistenti e anche delle categorie interessate ad eventuali esenzioni, sempre con un occhio particolare per gli alunni con disabilità.

E anche una nota conclusiva sui contributi scolastici, che purtroppo molte scuole fanno passare per obbligatori, mentre invece sono del tutto volontari.
Incominciamo dalla scuola dell'obbligo questo riepilogo delle regole riguardanti le tasse scolastiche e le eventuali esenzioni, sempre con uno sguardo particolare - naturalmente - a ciò che riguarda gli alunni con disabilità.

Scuola dell'obbligo
Per la scuola dell'obbligo (dai 6 ai 16 anni, corrispondenti alla Scuola Primaria, Secondaria di Primo Grado e ai primi tre anni della Secondaria di Secondo Grado), permane la gratuità per tutti. Pertanto non sono dovute tasse scolastiche da parte di alcun alunno (Decreto Legislativo 226/05, articolo 28, comma 1; Circolari Ministeriali 2/06, 13/07 e 9/11).

Quarto e quinto anno delle Scuole Superiori
Per gli ultimi due anni della Scuola Secondaria di Secondo Grado, invece (ex scuola superiore), gli studenti sono tenuti al pagamento delle tasse scolastiche.
L'impianto normativo tuttora in vigore in tema di tasse scolastiche (articolo 200, Testo Unico, Decreto Legislativo 297/94) prevede quattro distinti tipi di tributo: di iscrizione, di frequenza, di esame e di rilascio di diploma.
1. Tassa di iscrizione: è esigibile all'atto dell’iscrizione a un dato corso di studi secondari di secondo grado, non è rateizzabile ed è devoluta integralmente all'Erario. L’importo è di 6,04 euro.
2. Tassa di frequenza: dev'essere corrisposta ogni anno. La tassa va pagata per intero sia nel caso che l'alunno si ritiri dalla scuola, sia nel caso che sia costretto ad interrompere la frequenza per motivi vari. Il pagamento è riconosciuto valido - da parte della nuova scuola - in caso di trasferimento di uno studente da un Istituto Statale a un altro. Costo 15,13 euro.
3. Tassa di esame: dev'essere corrisposta esclusivamente nella Scuola Secondaria di Secondo Grado in un'unica soluzione al momento della presentazione della domanda per esami di idoneità, integrativi, di licenza, di qualifica, di Stato (ex maturità). L'importo è di 12,09 euro.
4. Tassa di diploma: dev'essere corrisposta in un'unica soluzione, al momento della consegna del titolo di studio. Costo 15,13 euro.

Esenzioni
Lo stesso Testo Unico del Decreto Legislativo 279/94 prevede poi l'esonero dalle tasse scolastiche per merito, per reddito e per appartenenza ad alcune categorie speciali. Questi tipi di esonero valgono per tutte le tasse scolastiche, ad eccezione della sola tassa di diploma.
Già l'articolo 30 della Legge 118/71 stabiliva del resto che «ai mutilati ed invalidi civili che appartengono a famiglie di disagiata condizione economica e che abbiano subito una diminuzione superiore ai due terzi della capacità lavorativa [...] è concessa l'esenzione dalle tasse scolastiche [...] e da ogni altra imposta, analogamente agli esoneri previsti per [...] ciechi civili, i mutilati ed invalidi di guerra, di lavoro, di servizio e i loro figli».
Il Testo Unico del 1994, dunque, all'articolo 200, comma 7, prevede espressamente il diritto all'esenzione dal pagamento delle tasse scolastiche e anche dell'imposta di bollo per gli alunni ciechi che appartengono a famiglia di disagiata condizione economica e tale norma deve intendersi necessariamente estesa anche a tutti gli altri alunni con disabilità certificata ai sensi della Legge 104/92 (articolo 3). In caso contrario, la norma del Testo Unico del 1994 dovrebbe considerarsi viziata da illegittimità costituzionale per palese disparità di trattamento, in quanto creerebbe un'ingiustificata discriminazione tra gli alunni ciechi e tutti gli altri alunni con disabilità certificata.
Inoltre, essa risulterebbe in conflitto con:
- l'articolo 30 della citata Legge 118/71;
- la Legge 67/06 sulla non discriminazione delle persone con disabilità;
- la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata in Italia con la Legge 18/09.

I limiti massimi di reddito familiare per rientrare nel criterio di «famiglia in disagiata condizione economica» e avere quindi diritto all'esenzione dalle tasse scolastiche e, per i soli alunni con disabilità, anche all'imposta di bollo, sono comunicati annualmente dal Ministero. Per l'anno scolastico 2011‐2012, essi sono pubblicati nella citata Circolare Ministeriale 9/11.

Contributi scolastici
Quanto invece ai contributi scolastici, sempre più frequentemente richiesti alle famiglie direttamente dalle scuole di ogni ordine e grado, essi sono di natura volontaria. Pertanto, non c'è obbligo di pagamento, né, quindi, relativo esonero, ma solo la libertà per chiunque di pagarli o non pagarli.
In tal senso va detto che molte scuole, purtroppo, fanno passare i contributi scolastici per obbligatori, pur essendo, come detto, volontari (e detraibili).

*Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap). Responsabile del Settore Legale dell'Osservatorio Scolastico dell'AIPD (Associazione Italiana Persone Down). Il pr

 

LA POLIO

LA POLIO

Casa Vacanze I Girasoli di Lucignano

Oggi voglio segnalarvi questa struttura.

Nata sulle colline toscane alla fine degli anni Novanta, a pochi chilometri da Arezzo, Siena e Montalcino, la Casa Vacanze I Girasoli è stata voluta dall'AISM per la promozione dell'autonomia della persona attraverso la realizzazione di strutture sul territorio in grado di offrire soggiorni assistiti in contesti completamente accessibili e vacanze riabilitative in piena libertà, per un generale miglioramento della qualità di vita.

In sostanza si tratta di una struttura alberghiera aperta tutto l’anno, con un totale di cinquantuno camere e dieci bungalow completamente autonomi, dove ogni persona può gestire le proprie attività di turismo sociale in piena libertà e ricevere anche assistenza. Ampia è anche l'area dotata di attrezzature sportive: infatti, oltre alla palestra attrezzata per la riabilitazione, vi sono due piscine all'aperto accessibili di cui una riscaldata e dotata di idromassaggio con una struttura telescopica per coprirla e un campo da tennis.

A Lucignano si svolgono corsi, weekend o settimane a tema, oltre ad escursioni nelle vicine città d’arte e in borghi storici. Per la sua struttura e collocazione la Casa Vacanze è aperta anche al pubblico esterno all'AISM, che rappresenta circa il 20% dell’utenza totale.
Nel corso degli anni, inoltre, I Girasoli si è caratterizzata anche come polo in cui si formano volontari e ragazzi in Servizio Civile dell'AISM. Ma non solo. La struttura, infatti, è diventata ormai un'importante realtà sul territorio, con iniziative e progetti innovativi dedicati alle persone con sclerosi multipla, in particolare giovani e famiglie. Ogni anno, ad esempio, vi si organizzano gli incontri per il Progetto Famiglia, momento unico che ha l'obiettivo di favorire la socializzazione, lo scambio di esperienze e la condivisione di emozioni, in cui le attività e gli incontri con gli esperti (assistente sociale, avvocato, fisioterapista, psicologa ecc.) si alternano a momenti di svago e divertimento (gite, bagni in piscina e altro ancora).

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa AISM, This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

Appello organizzazioni di persone con invalidità

Deve riprendere, nelle Marche, la programmazione dei servizi

Con un accorato appello - firmato da organizzazioni di persone con disabilità, del volontariato e da cooperative sociali - viene lanciato un vero e proprio grido d'allarme, rivolto alla Regione Marche, rispetto alla situazione dei servizi riguardanti le persone con disabilità nelle Marche, una situazione ritenuta «ormai insostenibile e da sbloccare urgentemente», più ancora per la carente «capacità programmatoria», che non per gli stessi finanziamenti


Ventuno organizzazioni delle Marche (volontariato, utenti, cooperative) hanno sottoscritto un appello rivolto alla Regione nel quale lamentano lo stallo riguardo le politiche della stessa e chiedono la ripresa di un effettivo processo programmatorio.
I firmatari specificano che l'appello non ha l’obiettivo di fornire un quadro completo delle problematiche delle persone con disabilità, ma vuole lanciare un grido di allarme rispetto a una situazione «che riteniamo oramai insostenibile e che chiediamo con urgenza di sbloccare. Il cuore della questione non riguarda i finanziamenti, ma la capacità programmatoria che, lo ripetiamo, sembra totalmente smarrita».
Sempre secondo i firmatari del documento, poi, «ai continui propositi di arrivare ad un'armonizzazione degli interventi regionali, corrisponde una situazione di stallo. Da un lato la riproposizione degli interventi, anno dopo anno, anche nei casi in cui per gli stessi sia stata da tempo prevista una necessaria revisione; dall’altro l'incapacità di affrontare questioni che divengono sempre più urgenti per le ricadute che hanno sulla vita di tante persone».

Successivamente vengono elencati alcuni problemi riguardanti gli interventi rivolti alle persone con disabilità. Si evidenzia la situazione di grande criticità del sistema della valutazione e presa in carico (UMEE/A [Unità Multidisciplinari dell'Età Evolutiva e Adulta, N.d.R.]); il fatto che il sistema dei servizi sociosanitari (domiciliari, diurni, residenziali) attenda da anni una definizione; la programmazione della sanità e del sociale che avvengono senza un effettivo coordinamento; i servizi domiciliari che continuano ad essere i meno definiti e penalizzati nella struttura del finanziamento.
Per quanto riguarda una serie di specifici interventi e progetti (autismo, vita indipendente, amministratore di sostegno), l'appello lamenta infine una situazione di ingiustificata lentezza.

Il documento si conclude quindi con la richiesta alla Regione Marche  di «un urgente riavvio della programmazione - a partire dalla adeguatezza dell'assetto organizzativo - riguardo politiche, interventi e servizi nei quali siano coinvolti tutti i soggetti, pubblici e del terzo settore, a partire da quelli che rappresentano le esigenze delle persone con disabilita». (F.R.)

I ventuno firmatari dell'appello di cui si parla nel presente testo (consultabile integralmente cliccando qui) sono:
Gruppo Solidarietà di Moie di Maiolati (Ancona); UILDM Ancona (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare); Cooperativa Sociale Labirinto di Pesaro; ANIEP Ancona (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Sociali e Civili degli Handicappati); Centro H Ancona; ANGLAT Marche (Associazione Nazionale Guida Legislazione hAndicappati Trasporti); ANFFAS Jesi (Ancona) (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale); AIAS Pesaro-Urbino (Associazione Italiana Assistenza Spastici); Associazione La Crisalide Porto Sant'Elpidio (Fermo); ANGSA Marche (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici); Associazione Il Mosaico Moie di Maiolati (Ancona); Cooperativa Sociale Grafica & Infoservice di Monte San Vito (Ancona); Cooperativa Sociale COOSS Marche di Ancona; Cooperativa Sociale Coopera di Senigallia (Ancona); ANFFAS Pesaro; Cooperativa Sociale Casa della Gioventù di Senigallia (Ancona); AISPOD Fano (Pesaro-Urbino) (Associazione a Favore dell'Infanzia ed Adolescenza con Disabilità o Problematiche di Inclusione Sociale); ANFFAS Fano (Pesaro-Urbino); Centro Documentazione Handicap Macerata; Cooperativa Sociale Oblò di Ancona; Cooperativa Archè di Senigallia (Ancona).

Ultimo aggiornamento (lunedì 04 aprile 2011 18:58)



INPS FALSI INVALIDI

FISH - Onlus

Federezione Italiana per il Superamento dell'Handicap

Comunicato Stampa

Invalidità: le verifiche 2011

 

Nuova ondata di controlli a caccia di “falsi invalidi” o presunti tali. Nel 2011 ci saranno altre 250mila verifiche. Con il Messaggio 16 marzo 2011, n. 6763, l’INPS ha individuato un nuovo campione su cui svolgere le sue indagini. Sono le persone titolari di prestazioni economiche di invalidità civile, cecità civile, sordità civile con scadenza compresa tra il primo luglio 2011 e il 31 dicembre 2011, cioè persone per le quali è già prevista una revisione.

Sembrerebbe una soluzione di buon senso – sottoporre a controlli persone che comunque devono essere sottoposte a visita – ma non è tutto oro ciò che luccica.

Sembra più che altro una ‘furbata’. – commenta Pietro Barbieri, Presidente della FISH – In questo modo l’INPS è certa di potersi vantare di un gran numero di revoche. È noto infatti che in fase di revisione, normalmente, un numero significativo di provvidenze vengono revocate, ma questo avviene già con le attività routinarie delle Aziende USL. Senza contare ben altri elementi discutibili della nuova azione INPS”.

Non è tutto, infatti : l’INPS controllerà in questi procedimenti solo l’invalidità civile, non lo stato di handicap, che rimane “a carico” della ASL. Quindi se anche l’handicap è rivedibile, il Cittadino dovrà sostenere due visite: una all’INPS e una all’ASL, con un disagio e uno sperpero di risorse.

Le visite su casi per i quali è già precedentemente prevista la revisione vengono effettuate da due medici, anziché dalla ordinaria Commissione di verifica, con costi inferiori per l’INPS, ma anche con minori garanzie per il Cittadino.

Inoltre l’INPS precisa che “in occasione delle verifiche straordinarie sulla permanenza dei requisiti nei confronti dei titolari di prestazioni di invalidità civile, non è possibile riconoscere una condizione di invalidità superiore a quella in precedenza determinata”.

Ciò significa che l’INPS – e sono forti i dubbi di liceità – non riconosce mai l’aggravamento. Per richiederne il riconoscimento, il Cittadino deve presentare una nuova istanza di accertamento e sottoporsi ad ulteriore visita di accertamento, anche in questo caso con disagi e sprechi.

Se l’INPS riconoscesse gli aggravamenti e quindi concedesse ‘nuove’ provvidenze economiche – chiosa Barbieri – tradirebbe il mandato politico che ha ricevuto da Tremonti: tagliare, tagliare, tagliare!”.

 

PS.-Aniep Ancona

Una domanda sorge spontanea: "se l'INPS accerta la falsità dell'invalidità, revocando le provvidenze economiche prima elargite, denuncia pure  la commissione o i medici che hanno attestato il falso sottoscrivendo il certificato con il grado di invalidità superiore al reale ????"

 

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